Interni Venosta
Già dal nome un riferimento che non vuole essere un connubio o un omaggio di forme e reinterpretazione del lavoro della designer Carla Venosta. Può essere invece considerata una citazione in merito alla cultura e allo stile emancipato della sua epoca che rimanda all’eleganza milanese e non solo, ma a quella italiana e d’altri tempi dove la cultura e la sobrietà erano simbolo di uno stato sociale, dove il moderno e l’avanguardia si fondeva con il classico. In realtà la collezione prende spunto da orizzonti più lontani e da riferimenti per lo più in simbiosi con l’arte. Arte contemporanea dei grandi esponenti del XX secolo: Donald Judd, Carle Andre e Walter de Maria, affiancati alle ideologie che provengono da designer come Marcel Breuer e Gerrit Rietveld, grossi esponenti del movimento Bauhaus. Sono questi i punti chiave da dove nasce questa collezione. Semplice, schietta, sintetica. Dove le proporzioni e il connubio delle materie pure la rendono senza età. Materiali elementari tra solidi si uniscono a lavorazioni artigianali e si tingono di nuance naturali dando vita a oggetti senza tempo, uno sguardo solo a un’estetica aulica, dove l’attualità che viviamo e la moda non vengono citati e interpellati. La volontà di creare una collezione in un universo confuso pieno di cambiamenti frequenti ci ha dato lo stimolo a progettare dei pezzi in contrapposizione. Per rendere la casa nuovamente colta e sofisticata, come nei tempi passati. Dove predomina il desiderio di circondarci di cose dove il tempo non è percettibile. “7” pezzi dissonanti per utilizzo tra loro, ideati per zone diverse dell’abitazione. E altri si aggiungeranno nel corso dell’anno, per formare una collezione dove possono dialogare tra loro o convivere nelle nostre case con i pezzi che già possediamo. E non capire se l’oggetto è stato sempre insieme a loro.