Model 566

Categoria
Illuminazione
Brand
Designer
Dimensioni
L 14 cm - P 37,4 cm H 50,6 cm
Materiali
Acciaio, Alluminio
Anno
1956-2020
Disegnato nel 1956, il Model 566 di Gino Sarfatti rappresenta una forma essenziale ed equilibrata. Il corpo, che ospita la tipica lampadina Cornalux, è sostenuto da un semplice anello in gomma che consente un'inclinazione regolabile. La base, originariamente in ghisa, è oggi realizzata in una lega riciclabile di alluminio, magnesio e rame. Un interruttore a pulsante, integrato nella base, completa il design con un tocco funzionale.
Astep

Astep è un brand di lampade e sistemi di illuminazione di design. Fondata da Alessandro Sarfatti, nipote di Gino Sarfatti, è un’azienda capace di guardare al futuro nel rispetto della tradizione e del made in Italy. La collezione raccoglie la riedizione delle celebri lampade VV Cinquanta disegnate nel 1951 da Vittoriano Viganò, la storica Modello 2065 di Gino Sarfatti e l’innovativa Candela del designer Francisco Gomez Paz. Astep è un’azienda che guarda al futuro continuando la strada percorsa da due grandi imprenditori e creando oggetti che danno alle tecnologie digitali una posizione più significativa nella nostra vita domestica.

Gino Sarfatti

Gino Sarfatti nacque a Venezia nel 1912 in una famiglia agiata. Si trasferì a Genova per poi iscriversi alla facoltà di Ingegneria Aereonavale, senza riuscire a concludere gli studi per le sanzioni inflitte all’Italia dalla Società delle Nazioni con il blocco navale del 1935. Si spostò così a Milano dove fondò nel 1939 Arteluce con alcuni esponenti della società milanese, divenendone presto direttore generale. Nel 1943 i bombardamenti su Milano costrinsero la famiglia a fuggire in Svizzera, mentre Arteluce rimase attiva, nei limiti consentiti, con la direzione affidata a Vittoriano Viganò. Al ritorno dell’artista in Italia, fondò nel 1950 a Roma ArCon “Arredamento Contemporaneo”, un rivenditore di marchi di eccellenza nel mondo del design. Nel 1954 vinse il Compasso d’Oro con il Modello 559, mentre ottenne il Gran Prix alla Triennale di Milano per i suoi Modelli 1063 e 1065. Alla fine del 1973 Sarfatti decise di cedere Arteluce a Flos, concludendo così la sua carriera lavorativa. Si spense a Gravedona nel 1985.